Dialetti d’Italia

Viaggio alla scoperta dei detti popolari e motti delle più svariate regioni italiane da nord a sud:

Dialetti d’Italia

Tutt’i gusti so’ gusti, disse quello che succhiava ‘n chiodo arrugginito.

Tutti i gusti sono gusti disse quello che succhiava un chiodo arrugginito.

  • Toscana

Er pane de casa stufa (romanesco).

Il pane di casa stufa. Si dice anche l’erba del vicino è sempre più verde.

  • Lazio

La collra dla sera va lasceta per la matina.

La collera della sera va lasciata alla mattina.

  • Marche

Se tutte le corna c’avesere un lampione sarria ‘na gran luminazione!

Se tutte le corna avessero un lampione ci sarebbe una grande illuminazione!

  • Marche

L’amue u l’è ciù forte che u brusu.

L’amore è più forte del “brusso” (“brusso” formaggio piccante molto apprezzato dagli antennati liguri quando andavano a ubriacarsi nelle cantine pubbliche)

  • Liguria

Mastro scarparo che sole scusute.

Il calzolaio con le suole delle scarpe scucite.

  • Sicilia

Vòle la vótte piena e la moje ‘mbriaca.

Vuole la botte piena e la moglie ubriaca. (Vorrebbe tutto dalla vita).

  • Umbria

Fin c’à ghè vita a campare agh’sarà sempre da imparare.

Fin che c’è vita da vivere ci sarà sempre da imparare.

  • Emilia Romagna

Fà e desfà l’è tut un laurà.

Fare e disfare è tutto un lavorare.

  • Lombardia

Chi ga ‘l pà, el ga mia i dèncc, e chi ga i dèncc el ga mia ‘l pà.

Chi ha il pane non ha i denti e chi ha i denti non ha il pane.

  • Lombardia

Vatte ‘o ffierro finché è caudo.

Ad litteram: percuoti il ferro fin quando è ancora caldo;(dopo sarebbe inutile…)Id est: persegui una meta quando ancora ti soccorrono forze e situazioni propizie, o ancora: profitta di una promessa, prima che sia dimenticata o disattesa.

  • Campania

A chi che no bevi vin, che Dio ghe cavi l’acqua.

Che Dio tolga l’acqua a chi non beve vino.

  • Friuli Venezia Giulia

Xe vivo quel che la conta! (Trieste)

E’ ancora vivo chi la conta! Si dice quando si vuol mettere in dubbio l’autenticità o la verità di una storia riferita al passato.

  • Friuli Venezia Giulia

Chi che no gà testa, gà gambe.

Chi non ha la testa, ha le gambe. Cioè: chi si dimentica qualcosa, deve tornare indietro a prenderla.

  • Veneto

Quand la femmen trittich l’angh o è puttan o poc cia manga

Quando la donna sculetta o e puttana o poco ci manca

Daje e daje la cipoll diventa aje

Prova e riprova la cipolla diventa aglio(nel senso di insistere sempre)

A chi ni i piace la cocc e lu vin, puzza murì duman matin!

A chi non piacciono le donne e il vino, possa morire domani mattina!

  • Abruzzo
“a petra  cuffà zippu u fà lippu”
la stabilità nella vita da sempre sicurezza!
cunn’uacchiu  friia u pisciu e natru guarda a gatta.
nella vita non bisogna mai abbassare la guardia
gravadi u firru gravadi azzarru gravadi a carni da vicchiaia
il ferro  pesa, l’acciaio pesa “quando diventi vecchio sei un peso”
  • Calabria

L’è mèj pan de pusamént che pan da formént
E’ meglio pane di riposo (lavorando con calma) che pane di frumento. E’ sempre meglio lavorare con calma, senza affannarsi

In la padella l’è bon anca on sciatt
Nella padella è buono anche un rospo. Anche i cibi meno gradevoli sono accettabili se fritti in padella.

  • Lombardia