La strada della Valle Brembana
Arlecchino: giungendo in Val Brembana si scorge una famosa maschera carnevalesca nata a…San Giovanni Bianco: Arlecchino! Riconoscibilissimo col suo vestito colorato e un cappello di feltro e con una simpatia coinvolgente, col suo bastone in mano (il batocio per la polenta) è un servo sciocco che ama fare scherzi e mangiare. Ma questa è solo la prima tappa!
Cornello dei Tasso: questo antico borgo che posso considerare come seconda tappa risale almeno alla fine del 1100, punto di arrivo per mercanti provenienti dal Canton Ticino e da altre parti d’Europa; è famoso per la famiglia Tasso (XIII secolo) un cui esponente, Torquato, scrisse l’opera “Gerusalemme liberata”. Si possono visitare, attraversando gli antichi portici ad arco, l’antico Museo Postale e la chiesa parrocchiale del XII secolo, intitolata ai Santi Cornelio e Cipriano. Entrare in questo borgo è come entrare in una macchina del tempo.
San Pellegrino Terme: la terza tappa è San Pellegrino Terme che prende il nome dal vescovo di Auxerre, martire sotto Diocleziano. Fondata dagli Orobi, popolazione di origine celtica e conosciuta fin dal 1200 per le sue acque termali, San Pellegrino ai primi del novecento era un luogo di villeggiatura dell’imprenditoria emergente dell’epoca, grazie al liberty, espresso nelle opere dell’architetto Squadrelli e dell’ingegner Mazzocchi, nei ferri battuti di Mazzucotelli e nelle vetrate di Beltrami. I segni di questo fastoso passato si possono ritrovare oggi nel meraviglioso Casinò di San Pellegrino inaugurato nel 1907 che lascia a bocca aperta dall’ingresso alla scala con statue e sculture interne. All’epoca, fino alla chiusura, nel 1917 era consuetudine “passare le acque nella località brembana” e fare una puntata al Casinò che ospita ancora oggi manifestazioni culturali, meeteng, sfilate, cene di gala e altro ancora. Non è tutto: oltre alle terme si può ammirare il Grand Hotel (dove soggiornava l’Inter di Herrera) e dove poco distante c’è un campo da calcio dove in estate le squadre giovanili fanno un torneo estivo ed è famoso sia per l’acqua minerale che per l’aranciata
Branzi: questo paese situato più a nord è la quarta tappa del viaggio nella val Brembana, famoso in tutto il nord Italia per il formaggio che qui viene prodotto e commercializzato dal 1953 grazie al casaro Giacomo Midali; questo formaggio ha fatto la fortuna di questo paese che oggi produce anche yogurt e budino con un occhio di riguardo per l’ambiente. Si viene accolti da una magnifica strada costeggiata da alberi sui due lati e sulla destra si può vedere il “ponte romano” che se percorso porta a Gardata, una frazione dove si trova una magnifica cappella. Il paese che costeggia la strada, anche se situato a soli 844 mslm, d’estate ha un clima fresco e può capitare di vedere anche dei camini accesi in estate.
Carona: dopo San Pellegrino svoltando al bivio a destra dopo Branzi si giunge a Carona (1110 mslm) di cui si hanno notizie già dall’ XI – XIII secolo. I ghiacciai di origine preistorica hanno fatto rinvenire oltre i 2100 metri sul suo territorio un’area con dei sassi risalenti addirittura al V secolo e a iscrizioni celtiche con alfabeto leponzio (in uso prima dell’arrivo dei romani). In paese a fianco della chiesa è stato posto un calco del masso numero 1 della Valcamisana. Un tempo famosa per l’estrazione del ferro, le patate, la coltivazione dei terreni e per il formaggio d’alpeggio, oggi Carona è nota per le piste da sci che sono collegate direttamente a Foppolo e per essere punto di partenza di numerose escursioni estive: dai Laghi Gemelli, al Rifugio Longo e al Calvi. In realtà quel paesino di montagna incastonato fra le Alpi Orobie ha molto da offrire non solo come natura:. entrando in paese sulla destra si può ammirare la vecchia parrocchiale di San Martino (consacrate nel 1450) e la centrale del lago iniziata nel 1921 e terminata nel 1924. Dal 1931 Carona ha un lago artificiale che la circonda e la rende ancora più bucolica sia di giorno che di sera, con le luci che si specchiano nel lago che d’inverno ghiaccia e dove, qualche coraggioso, pattina e dove d’estate la gente si abbronza.












